EMERGENZA OSPEDALE CAPILUPI: IL SINDACO SEGNALA LA GRAVE SITUAZIONE

Continue le segnalazioni sui disservizi e lo stato di emergenza dell'ospedale isolano

Le continue segnalazioni sui disservizi e sullo stato di emergenza dell’Ospedale G. Capilupi, hanno indotto le Amministrazioni isolane ad investire del problema sia i vertici dell’ASL Na1, sia il Prefetto, ma anche la Presidenza della Regione Campania.
Con note separate è stata segnalata la preoccupante situazione della carenza del personale paramedico addetto al servizio di dialisi che provoca l’impossibilità di garantire, almeno per il periodo estivo, un turno aggiuntivo necessario a soddisfare sia l’utenza residente, sia quella che, in vacanza a Capri, necessita del servizio, sia quella che, in questo periodo, rientra in famiglia per le ferie.
A questo grave disagio si aggiungono le altre condizioni di precarietà di tanti altri servizi sull’assistenza del Presidio per cui il Sindaco ha dovuto, anche come responsabile locale della sanità, sottolineare la situazione di emergenza sanitaria che vive l’Isola.
“Ci rendiamo conto della situazione generale della sanità nella nostra Regione " dichiara il dr. Paolo Falco, Consigliere Comunale con delega alla Sanità -, ma non possiamo non considerare la nostra particolare condizione geografica e di sede disagiata che ci pone sicuramente in condizioni di enorme difficoltà rispetto alla necessità di garantire l’assistenza, quanto meno di pronto soccorso, a chi ne possa avere bisogno. Garantire la dialisi a chi è a continuo rischio e non ha alternative di assistenza non può essere un optional: è un sacrosanto diritto. Avere un’assistenza di primo e pronto soccorso adeguata alla varie problematiche non può dipendere dalla più o meno sufficienza di presenza o dai turni del personale: è anch’essa un sacrosanto diritto. Le Amministrazioni hanno più volte sollevato la questione evidenziando, soprattutto in questo periodo, che il presidio ospedaliero di Capri non serve solo i circa quindicimila residenti, ma è chiamato a fronteggiare una popolazione che, quotidianamente, supera le trentamila presenze. Non vorremmo piangere, ancora una volta, sul latte versato.”

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